Abita in centro, al secondo piano di un vecchio palazzo ben tenuto. La via è stretta, fiancheggiata da lampioni di gusto un po’ retrò, con acciottolato a terra ad accompagnare i passi.  Gli alloggi dello stabile non sono molti, sei in tutto, ma Lea non ha rapporti stretti con i vicini.  La legano a loro, conversazioni sorridenti ma veloci – si parla del più e del meno – o commenti sul tempo.  L’appartamento è di sua proprietà (la chiusura del mutuo è agli sgoccioli) e, forse, troppo spazioso per le reali esigenze. Da quando i ragazzi sono fuori casa per studio e lavoro, le sarebbe sufficiente una metratura inferiore. Ma come può pensare di abitare altrove? C’è tutta lei in quelle stanze, nella piccola cucina, nello studiolo, nel salone. Le camere dei ragazzi poi sono irrinunciabili: vuoi mai che capitino all’improvviso e non ritrovino il loro solido mondo ad accoglierli? Lea ama i toni freddi e la sua casa ha pareti grigio chiaro e arredi bianchi. Il colore, che non manca, lo regalano gli accessori, pochi ma scelti con cura. Certo, le spese condominiali sono importanti e spesso rappresentano un cruccio da notte insonne. Ma ce la può fare. A dirla tutta, le pareti chiederebbero una rinfrescata e ha una gran voglia di tende nuove. Magari il prossimo anno, magari.

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