Che poi se la Primavera porta con sé cielo scuro e pioggia, che primavera è? Lea scosta la tenda per cercare, nel cielo, uno spiraglio di ottimismo. Niente. Occorre una strategia difensiva autorigenerante. Accende la radio – volume discretamente alto – e intitola la sua mattinata “riordino totale”. No, non è ora del cambio di stagione: queste giornate fredde hanno ancora bisogno di caldi maglioni e piumini leggeri ma protettivi. Però riordinare l’armadio è un’attività che la riconcilia col mondo. Ripiano per ripiano, toglie, impila, sceglie, scarta, ripiega, ripone. Ed ecco allineate file ordinate di maglioncini e pantaloni, giacche e camicie. Una rinfrescata al legno con un prodotto naturale e profumato e via così. Ci vuole un discreto coraggio per eliminare senza ripensamenti abiti a cui si è affezionati, che ci ricordano quella tal volta e quel tal momento. Ma Lea in questo è maestra e non ha tentennamenti. Un po’ più spoglio, il suo guardaroba le permetterà di valutare per bene i nuovi – indispensabili – acquisti. Senza contare la soddisfazione di aver completato un’attività (che comunque prima o poi andava fatta) e utilizzato al meglio un’uggiosa mattinata pseudo primaverile. Pranzo? Un panino imbottito e una lattina di coca-cola. La radio continua ad accompagnare il suo lavoro. Lea canta, stona, sorride.