Lea è un’accumulatrice di libri. Li acquista – in libreria ma anche on line, che è troppo bello il momento dell’apertura del pacco – per amore. Di un autore, di un argomento, di una copertina, non importa. Compila con metodo lunghe liste dei desideri da sottoporre solo a se stessa. Li prenota anche, quando legge di una prossima, interessante, uscita. Gli argomenti dei libri che legge sono molto diversi fra loro e vivono, se così si può dire, di fasi cicliche. C’è il periodo romanzi rosa, quello saggi e manuali, quello biografie, quello poesia… Spesso non riesce a leggerli man mano che li acquista e crea infinite pile d’attesa. Poi, pesca a caso o sceglie, in base all’emozione del momento. Non sottolinea mai e se occorre, cede senza sensi di colpa all’impulso di abbandonare una lettura che non la convince. Un acquisto sbagliato capita.  I ripiani  della sua libreria non sono ordinati secondo particolari criteri che non siano quelli cromatici o dimensionali. Di rado e a malincuore li presta o ne prende a prestito: è gelosa dei suoi libri e se le viene proposto un titolo, preferisce l’acquisto. Ha un vezzo: da qualche anno utilizza un ex libris, uno di quei timbri ad inchiostro usati per apporre un contrassegno nella parte interna della prima pagina di copertina. E’ un piccolo sole sorridente, colorato d’inchiostro color pervinca.

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