Sotto al tergicristalli, sul parabrezza dell’auto, Lea ha trovato un dono: un minuscolo iris blu cielo, striato di sfumature bianche. Da parte di chi, non sa. Si è guardata attorno, nell’inutile speranza che l’autore del gesto gentile fosse ancora nei paraggi, in attesa di cogliere la sua reazione. Ovviamente nel parcheggio – dove è solita lasciare l’auto quando ha riunione in casa editrice – ci sono parecchie persone, intente a far tutt’altro che non a tener d’occhio lei. Un errore? Uno scambio di persona/auto? O quel piccolo fiore è stato colto proprio per lei? Lea vorrebbe gestire la faccenda con maggior disincanto e freddezza, ma non riesce. Possibile che sia ancora così fragile e romantica? Ma soprattutto, è un problema esserlo? Quante domande, per lo più inutili. La realtà è che si sente rinfrancata e allegra: non ha nessuna intenzione di indagare oltre. Preferisce credere al gesto gentile di uno sconosciuto ammiratore. Fa tanto commedia sentimentale, ma funziona alla grande come ricostituente per l’umore. Di sicuro non ha sepolto sentimentalismi e romanticherie, ma deve offrire loro maggior spazio d’azione. Consentire al suo quotidiano di arricchirsi di quel qualcosa in più che tanto bene fa alla salute: l’amore, un amore.