La musica è parte della vita di Lea anche se non ne è mai stata protagonista.
Da piccola, nessuno le ha proposto lo studio di uno strumento; da grande, si è sentita troppo grande per cominciare.
Nonostante questo, ha coltivato negli anni un amore immenso per il pianoforte. Ogni volta che le capita di sentirlo suonare, si perde; non stacca gli occhi dalle mani del pianista che corrono sulla tastiera.
Il sax baritono è un altro suo grande amore; lo suonava il suo ragazzo, quello che sarebbe diventato suo marito – ora ex marito – e Lea adorava il luccichio dello strumento e quel suono così intimo, profondo, speciale.
E poi, la radio, costantemente accesa in casa, in auto, in ufficio, e sempre sintonizzata su canali musicali; i dischi – prima i vinili, ora i cd – i concerti. Cerca compagnia (qualche amica che nutra la sua stessa passione) e si avventura negli stadi ad ascoltare i suoi cantanti preferiti. Nel prato, se possibile, per condividere meglio con chi sta attorno il fluido energetico che corre.
Non fa per lei invece ascoltare la musica in cuffia: ci ha provato più volte, ma il suono così vicino è troppo invadente e non lo gusta.
Lea ha bisogno di un sottofondo musicale per le sue giornate, colonne sonore che la accompagnino senza interferire ma che non la lascino mai sola.