Scollinato agosto, Lea attende settembre. Il mese che segna il confine tra estate e autunno non è mai stato tra i suoi preferiti, nonostante clima e colori non abbiano pari nell’anno. Stavolta però c’è un progetto al varo: i suoi figli stanno organizzando il consueto viaggio americano – meta Boston e il padre – e le hanno chiesto di partire con loro. Non ha mai visitato quella città d’oltreoceano che in tanti dicono molto bella, per mille motivi, non ultimo quello che la lega al naufragio del suo matrimonio. Ma tanti anni sono passati e tante cose sono accadute: i rancori e le nostalgie sono addormentati da tempo e i rapporti con il suo ex sono divenuti ormai fraternamente amichevoli. I ragazzi le hanno riferito che proprio lui ha proposto che li seguisse. Ha un periodo di pausa lavorativa e ha pensato di accompagnare i suoi ospiti a visitare città e dintorni: con una decina di giorni a disposizione e una buona organizzazione del tempo si potrà vedere molto senza distruggersi dalla fatica. Lea ha accettato senza esitazioni; più volte aveva immaginato quel volo e quella vacanza ma non aveva mai preso l’iniziativa di proporla. Quindi ha molto gradito l’idea e l’invito. Non passa sera che non si addormenti fantasticando sull’atterraggio e sull’abbraccio – perché ci sarà un abbraccio – americano.

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