Seduta ad un tavolino di un bar del centro, Lea sfoglia un quotidiano e si gode la colazione. Il locale offre una veranda protetta da piante verdi e fiorite. E’ un buon modo per iniziare la giornata: una coccola, piccola ma efficace. Accanto a lei, un gruppetto di anziane signore conversa allegramente. Sono eleganti e ben curate, profumate e fresche di piega. Chiacchierano di politica e di cronaca, di viaggi e di vacanze, parlano di amici comuni e di personaggi dello spettacolo; di quell’attore – ma chissà perché si è rasato i capelli, che stava così bene quando li portava lunghi – e di quella cantante – che forse aspetta un bimbo, meno male, era ora. Lea sorride. Le signore hanno occhi allegri e benevoli; sono belle da vedere e deliziose da ascoltare. Battibeccano anche fra loro: brevi, amichevoli, schermaglie. Non ricordano il nome di una giornalista famosa – che ha anche scritto un libro – e si rivolgono a lei per un aiuto facile e immediato – che forse un poco le somiglia, non gliel’hanno mai detto? – E si spostano per non darle la schiena e coinvolgerla nei loro discorsi. Una compagnia giovane, dicono, è sempre un regalo. La colazione di Lea, oggi, è stata più dolce del solito e chissà come, anche la giornata tutta si è rivelata migliore.