Lea ama la luce: del giorno, del sole, del cielo quando è pulito, dell’acqua che si muove appena. E quando arriva il tramonto o il tempo è grigio, si circonda di luce artificiale. Bianca, intensa, ovunque. Le persiane perennemente spalancate, le tende scostate; a sera, lampade accese in ogni stanza; non importa se la bolletta grida aiuto, non importa se il legno a terra sbiadisce. Lea ha bisogno di luce. Non è un caso che adori anche le lampade e il loro design. Ne ha poche – sia da terra sia a sospensione o da tavolo – ma di qualità. Oggetti speciali che creano l’atmosfera giusta in ogni stanza. L’ultimo acquisto è stato una lampada da lettura, minimalista, con la testa regolabile per orientare la luce dove occorre e non affaticare la vista. Un delizioso oggetto utile e bello da vedere. Lea recupera forza con la luce. Non ama i tatuaggi ma se ne facesse mai uno – minuscolo, incolore – sarebbe un piccolo sole. E’, quella del sole, un’immagine ricorrente nella quale si rifugia quando cerca di ricaricare le pile. Trova conforto ed energia in quella luce che intuisce al centro del petto e se si concentra, la trova, la vede. Ha scovato in rete un aforisma che le calza a pennello: “E’ delizioso restare immersi in questa specie di luce liquida che fa di noi degli esseri diversi e sospesi”.