Lea ha un’immagine rifugio. Tempo fa, durante una vacanza, giochi di luce sull’acqua attirarono la sua attenzione. Il mare era limpido, perfetto. Il sole, a picco nel cielo, era luminoso e caldo. La spiaggia, quasi deserta: l’unico rumore in sottofondo era quello delle onde che carezzavano la battigia. Scattò una foto per sublimare quel momento positivo, di leggerezza, di tranquillità. Si era sentita in pace con se stessa e col mondo, completamente serena. Era stato uno di quegli attimi speciali che a volte capita di cogliere, nonostante la frenesia del quotidiano. A distanza di anni, quell’istante e quel ricordo sono diventati un luogo rifugio, un’immagine alla quale ripensare e immergersi quando le difficoltà e le ansie rischiano di schiacciare la mente, di accorciare il respiro. Non sempre è possibile, ma quando può, ricorre a questo espediente per ricaricarsi, per trovare conforto. Ne ha parlato con le amiche e ha scoperto che tutte hanno una loro immagine rifugio. Un posto che conservano nel ricordo perché legato a un momento speciale. Una realtà virtuale, uno spazio sicuro interiore nel quale trovare riparo, sempre a disposizione, di assoluta ed esclusiva proprietà. Provare per credere.

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