Queste prime giornate dell’anno camminano a fatica, si trascinano intorpidite e annoiate. Lea si sente avvolta in un’invisibile coperta di lana che la protegge e la riscalda, ma attutisce i rumori del mondo e lo allontana. Forse non è stata una buona idea quella di concedersi ancora qualche giorno di riposo. L’inattività si autoalimenta e genera pigrizia e torpore. Nemmeno l’umore ne trae giovamento. Urge una scossa positiva, uno stimolo forzato per rimettersi in moto e ripartire. E dire che a casa ci sarebbero mille cose da fare, volendo, ma è proprio la volontà che vacilla insonnolita. Una telefonata inattesa fulmina il lunedì pomeriggio e lo riaccende: a un’amica, di passaggio nella sua città per motivi di lavoro, occorre ospitalità per un paio di notti. E’ un segno del destino, un regalo del cielo per reagire e rimettersi in moto. Occorre sistemare, ripulire, fare provviste. Occorre uscire dal letargo, e in fretta. Lea già pregusta la compagnia, le chiacchiere, il piacere di condividere. Una doccia calda, una sistemata ai capelli, un trucco leggero e via di commissioni. Fortuna che ha ancora a disposizione qualche giorno libero da impegni. Non c’è tempo da perdere. Lea è di nuovo in pista, trafelata, emozionata, felice.

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