Le giornate di sole si alternano a quelle di foschia, il caldo tiepido al freddo intenso, la malinconia alla spensieratezza. Tipico di questo periodo dell’anno; tipico anche di certe fasi della vita. Lea ha provato a scrollarsi di dosso apatia e malumori: occorreva un toccasana, una sferzata vigorosa. Sua figlia le ha offerto un pretesto per uscire dal guscio e allontanarsi a respirare aria nuova. Bagaglio minimo di abiti e pensieri, l’ha raggiunta a Firenze per un fine settimana. La città si presta sempre, collabora con le sue atmosfere magiche, si offre. Anche la sua ragazza ha ritagliato due giorni tutti per lei, studi permettendo. La scuola orafa si è davvero rivelata una scelta azzeccata e il percorso scolastico procede con successo,  sostenuto dalla consueta passione. La sua ragazza è brillante e coraggiosa e i gioielli che crea la rappresentano. Li esporrà presto a una manifestazione importante. Lea è orgogliosa e soddisfatta. Firenze poi l’ha accolta col consueto sorriso magnetico. Monumenti, gallerie, vie percorse e ripercorse ma sempre da scoprire. Perché ogni volta è differente, il cielo ha una sua luce, i colori cambiano, le immagini nuove si sovrappongono alle antiche. Firenze è speciale. In treno, di ritorno, Lea assapora una ritrovata serenità. Ci voleva.

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