Strano ma vero: Lea non aveva mai partecipato a una sagra. Eppure nella sua zona se ne organizzano spesso. Eppure era capitata anche qualche occasione. In realtà, non è mai stata attratta da quel tipo di manifestazione che immaginava caotica e scomoda, ma all’invito di domenica non ha saputo resistere: la meta era un piccolo paese in collina. Grandi tavoli di legno grezzo erano allineati attorno alla piazza. Il cibo era tipico della zona e preparato all’istante da attrezzate cucine da campo. Tovaglie colorate, piatti e bicchieri di carta coordinati con gusto. In sottofondo, una musica ad accompagnare la conversazione senza ostacolarla. Complice un buon bicchiere di prosecco, Lea si è sentita subito allegra e leggera, a suo agio e serena. Ha assaggiato specialità locali che non conosceva, salumi, fritture, dolci ricchi e cremosi.  L’evento era ben organizzato, non c’erano ressa né code o frastuono come aveva temuto. Inaspettata e piacevole, la serata è trascorsa veloce. Neppure le zanzare hanno guastato la festa. Più tardi, quando già era buio, si è fermata a chiacchierare con gli amici sotto a un portico in pietra grezza: poche parole a dire il vero, ché l’atmosfera parlava da sé. Tra loro, una strana e piacevole sensazione di pienezza. E di pace.

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