Le ore di Lea sono da sempre dense. Lavori vari, casa, libreria – grazie al cielo le hanno rinnovato il contratto part-time – occupano buona parte delle sue giornate. Come tutti quelli che si dividono tra più occupazioni, deve ottimizzare i tempi, incastrare gli impegni, organizzarsi al meglio. La sera è stanca: i ritmi sono incalzanti e l’idea di rimettersi in pista dopo cena non sempre la entusiasma. Spesso preferisce un libro o un film in tv come compagnia. E poi ci sono gli appuntamenti con le amiche, l’abbonamento a teatro, il gruppo di lettura, impegni ai quali non vuole rinunciare e che già si portano via parecchie serate del mese.  Eppure ha accolto con entusiasmo la proposta di una collega: partecipare a un corso di storia dell’arte.  Un tuffo nella bellezza, tra pittori, scultori, architetti che hanno segnato il passato e influenzato il presente. Un argomento che l’ha sempre attratta ma che non ha mai approfondito. Il corso è strutturato in dieci lezioni settimanali e si colloca nella fascia preserale, uno spazio di tempo sovente libero. Vinte le resistenze della parte pigra del suo animo, si è iscritta. Le lezioni sono interessanti, il docente preparato e simpatico, i compagni di corso, da conoscere. Lea è soddisfatta. Che per sagomare il divano con annessa copertina, c’è sempre tempo.

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