Gennaio non è ancora finito, eppure le giornate già si stanno allungando. La luce è più intensa e col sole i colori assumono sfumature pastello, quasi primaverili. Lea non s’illude: sa che ancora arriveranno giorni di freddo, pioggia e nebbia, ma questi scampoli di tempo clemente sono taumaturgici. Ne approfitta e… cammina. Ogni pretesto è buono: una commissione, un acquisto, una visita; parcheggia lontano – senza esagerare – e raggiunge a piedi la destinazione. Protetta da sciarpa e guanti, allunga i tempi, si concede deviazioni. Dopo un’iniziale reazione di sconcerto, il suo fisico sembra accettare di buon grado il movimento. Lea si sente rinvigorita, più sciolta, respira meglio. Dovrebbe osare e dedicare più tempo alla pratica quotidiana della passeggiata. Magari attrezzandosi con abbigliamento adatto e coinvolgendo qualcuno che cammini con lei e le faccia compagnia. Vicino a casa, ci sono parchi e viali poco trafficati, ideali per sgambettare un po’, ma la sua indole pigra vince e la dissuade. Negli ultimi mesi ha anche trascurato la piscina. Il lavoro l’ha assorbita più del solito e si è appropriato anche di molte delle ore che dedicava a se stessa. Non va bene. Lea si ripromette maggiori attenzioni e meno scrupoli: se lo deve! E una promessa, è una promessa.