Nevica. Una nevicata importante, questa volta. Prevista con largo anticipo dai vari servizi meteo e comunque prevedibile, considerato il calo delle temperature.
Lea si è attrezzata per tempo: ha materiale per lavorare da casa – traduzioni da ultimare e articoli da scrivere – e dispensa e frigorifero riforniti a dovere. Si regalerà un giorno intero di immobilità, evento raro e prezioso.
Pensava di occuparsi di qualche faccenda domestica da troppo tempo rimandata ma, complice l’atmosfera ovattata e il silenzio, la pigrizia ha vinto. Anche la tentazione di restare a letto più del solito è stata forte, ma almeno a quella non ha ceduto. Emicrania e pensieri molesti avrebbero trasformato la sua giornata di pace in qualcosa di poco piacevole.
Per un paio d’ore non ha neppure acceso la radio nel timore che potesse spezzare l’incantesimo.
Poi, il bisogno di fare ha avuto il sopravvento. Le atmosfere rarefatte e malinconiche non le appartengono. Lea ama il movimento, le voci, i rumori.
Inattesa, è giunta la telefonata di un’amica, in treno per un viaggio di lavoro. È molto simpatica e la sua vivacità l’ha ritemprata e contagiata, l’ha invogliata a muoversi e a preparare una torta.
Fuori tutto è immacolato, la neve continua a scendere. Compatta, copre e annulla ogni cosa, ma a casa di Lea, adesso, c’è musica e profumo di mele.