Incontro il tempo immobile fra i sassi
del borgo, sulle panchine di pietra
lo respiro. Dall’alto guardo a valle
senza pensieri o sogni o turbamenti.
Muta. Il mare, nascosto allo sguardo.
Poi mi allontano e lo ascolto fuggire.
Scivola verso l’ignoto
anche il mio inconsapevole silenzio
china sulla voragine che mi spalanca gli occhi

 

 

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