Stamattina, sveglia presto.
In realtà, ha dormito poco e non bene; o meglio, è stata una notte di sonno interrotto, costellata di brevi e ripetuti risvegli.
Non appena il cielo si è illuminato di luce azzurra, spalanca le finestre: l’aria è ancora fresca, gradevole, mossa. Una doccia fresca e il pensiero di come riempire la giornata.
La famiglia è in vacanza al mare, troppo lontana per raggiungerla con un’improvvisata.
Si veste comodo e recupera la bici. Le strade sono deserte: la città ancora sonnecchia. Si dirige verso il parco: lunghi viali alberati che regalano l’estate vera, desiderata, di colori accesi e caldo sano.
Si ferma al piccolo chiosco circondato da tavolini e seggiole di legno chiaro e si accomoda. Ordina una colazione esagerata – pranzerà tardissimo – e apre il quotidiano appena acquistato e non ancora sgualcito. Non sa come, ma anche questo piccolo piacere lo rallegra.
Che sarà poi della sua giornata? Non ci pensa. Si gode l’attimo, un attimo di piccola, intensa, felicità.

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