Ricominciano gli appuntamenti serali con i programmi televisivi.
Per me, autunno vuol dire anche questo. Che la mattina, quando mi sveglio e apro un occhio sulla giornata – uno soltanto, l’altro ancora sonnecchia – all’elenco degli impegni quotidiani aggiungo quelli col mezzo televisivo. Leggere, leggo, ci mancherebbe, e le relazioni con gli altri non mancano, anche se nell’ultimo periodo sono spesso circoscritte al virtuale e al telefonico.
Ma che c’è di male a essere lieti perché la sera mi attende la nuova puntata della serie televisiva? E se i personaggi che avevo mandato in ferie a inizio estate, ritemprati dalle vacanze, ora ritornano, non è una bella cosa?
E non è neppure – mi par di sentire le considerazioni di chi legge e commenta – sintomo del tempo che passa, perché conosco giovani donne e acerbi uomini che nutrono lo stesso (inconfessabile?) piacere.
Certo, le mie serate sono fatte anche di altro; ma con le temperature che calano progressivamente e la luce che si allontana sempre più in fretta, ci sta pure il dopo cena sul divano, ad assaporare pace, relax e tv. Che non significa solo notiziari e dibattiti politici. Non li disdegno, ma a piccole dosi, il minimo necessario per essere sempre informata, per non coprirmi occhi e orecchie come a volte ho la tentazione di fare.
Pechè la tv, invece, deve essere anche svago, deve rilassare, tenere compagnia. Deve essere un piacere che ci accarezza sin dal primo mattino e che ci fa sorridere, nella gioia dell’attesa.