L’estate è una stagione rilassante. Almeno per me.
Quando penso ai mesi tra giugno e settembre, li immagino accanto al mare, su quella striscia di spiaggia un po’ bagnata e un po’ no, arieggiata da un venticello gradevole, seduta comoda ad ascoltare musica e a chiacchierare o a leggere (se un ombrellone regala l’ombra giusta), a guardare dietro le lenti verdi degli occhiali la linea dell’orizzonte e i giochi di luce sull’acqua.
Una sensazione di pace dilaga dentro, come un sorriso dolce che si allarga pian piano.
Che poi non è detto che l’estate vera sia questa. La realtà, a volte, regala montagna e passeggiate, o lago, o piscina in città, o poltrona morbida di casa e aria condizionata soft; oppure, viaggi brevi o lunghi, stancanti ma appaganti, musei e chiese da visitare e mercatini rionali e piazzette colorate.
La realtà regala di tutto un po’ (ma alle cose meno belle non voglio pensare).
Regala sole e acquazzoni improvvisi, notti stellate e nuvoloni che si rincorrono. Lune.
Ma quando penso all’estate – non vogliatemene – io penso al mare. Anche oggi, seduta in spiaggia, lo guardo e già so quanto mi mancherà…