A due passi dalla luna

schiaccio il naso sul vetro freddo

che separa me dal cielo.

Ansia e paura si fondono

mentre paesaggi sconosciuti

scivolano sottili tra i miei capelli,

allontanandosi.

Confinata in questo spazio ridotto

scruto lontano per cogliere

quel che giungerà ai miei occhi

tra attimi lunghi ed estenuanti

che conto, sillabo, scandisco.

Mille aurore si confondono

nella memoria, sovrapponendosi.

Fatti e parole

ricordi e rimpianti

sono cenere spenta,

per la luna.

Un chiarore pungente

che ingigantisce e ammalia

si avvicina.

Il treno sbanda,

sulle rotaie fuse

rallenta la sua corsa,

stridono le mie ossa.

E’ un brivido, è vento, è caldo

Davanti a me,

immobile e magica,

la luna.

 

Alda Invernizzi

 

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