Torino, mesi fa, era “lavoro”. Bella città, amici Veri ma anche e soprattutto lavoro.
E adesso si riscopre una città: amata (e pure abitata per otto anni), ammirata (dopo le Olimpiadi Invernali del 2006 è diventata davvero bellissima) e sentita da sempre come propria.
Il Salone del Libro, il Salone del Gusto, i Musei … ma anche chiacchiere e un allegro pranzo con amici/colleghi ai quali mi lega un affetto profondo. Un appuntamento mensile cui tengo moltissimo.
Ecco ieri, la torta della mia visita a Torino ha avuto anche una ciliegina in più.
Una non programmata visita al Teatro Regio.
“Al Regio dietro le quinte” recita la locandina. Eh sì, lo splendido Teatro torinese apre le sue porte a chi desidera scoprirne gli ambienti, alcuni misteriosi, altri ipertecnologici, che solitamente sono inaccessibili al pubblico. Così la sartoria, la sala ballo, il sottopalco, le sale prova, il dedalo di corridoi interni e la sala del lirico diventano le possibili tappe di un sorprendente percorso dietro le quinte, della durata di circa un’ora e mezzo. Qualcosa è fotografabile, qualcosa no (per tutelare la privacy di chi lavora). Né è uscito un piccolo collage che vi propongo.