Lea è una discreta traduttrice. Inglese e spagnolo, studiati a scuola e approfonditi per diletto, le permettono di avere un valido, anche se contenuto, mercato. E’ impegnata poi come libera professionista in attività di marketing pubblicitario: la laurea in psicologia del marketing le consente quest’attività discontinua ma molto piacevole. Non è il rassicurante posto fisso – abbandonato suo malgrado quando gli affetti la portarono lontano dalla sua città – che garantisce (garantiva?) tutele e tranquillità maggiori, ma ci si è adattata giocoforza. Le attuali occupazioni le consentono una gestione serena del quotidiano e soprattutto la possibilità di organizzarsi al meglio. Le riunioni e gli incontri che a volte la obbligano a spostarsi in altre città, non sono un problema; rappresentano anzi un gradito diversivo. Quando però un casuale contatto l’ha portata a conoscere una libraia locale in cerca d’aiuto, non ha esitato. Quattro ore, due volte la settimana, tra i libri, a parlar di libri, ad accarezzare, impilare, esporre libri: il paradiso! A dire il vero, il sogno sarebbe stato quello di averne una sua, di libreria. E di arredarla, studiarne le vetrine a tema, organizzare incontri con autori e letture collettive. Si deve accontentare di un impiego molto part time: tutti desiderano vivere in paradiso, ma non è detto che sia sempre possibile anche possederne un angolo …