Sul balcone che guarda la strada, seduta sullo sgabello di legno, Lea si regala un tè freddo e si perde. Pensa alla stagione calda che si avvicina, alle vacanze, alle traduzioni che ancora deve consegnare, ai conti che ancora deve saldare, all’amica che le ha confidato un Problema. Vaga tra un pensiero e l’altro, disordinati nella sua testa. Oltre il balcone, il sole è caldo e i colori ormai accesi: le prime fioriture e i regali del vento che ha sparigliato l’ordine e seminato a caso fogli di appunti e disegni bambini. Forse dovrebbe arredare di piante questo spazio disadorno. Non ha il pollice verde e ad ogni acquisto floreale teme di infliggere sofferenze alle povere, malcapitate creature. Certo, una bella pianta di agrumi sarebbe perfetta nell’angolo più soleggiato ma riparato dalla corrente: un limone forse, o un arancio siciliano. Chissà se sono facili da gestire; chissà se sono costose da acquistare. Deve vedere la sua Amica: al telefono l’ha sentita preoccupata e triste. Potesse, le porterebbe una scatolina di sole avvolta con un nastro lucido. Potesse, riavvolgerebbe il nastro e le risparmierebbe ogni dispiacere. Il bicchiere del tè – verde, con un cucchiaio di miele di castagno – è vuoto. Lentamente Lea si alza, rientra e ricomincia.