Non ha trovato posto: le strutture alberghiere registrano il pienone e il suo ex marito non è riuscito a prenotare. Di ritorno in Italia – la meta è Milano – per un congresso a cui si è iscritto all’ultimo minuto, le ha domandato  ospitalità. Lo ha fatto con una telefonata, parole e voce pacate e serene. Come se fosse la richiesta più scontata del mondo. E no che non lo è. In ogni caso Lea ha subito acconsentito. Che altro avrebbe potuto fare o dire? Trovare una scusa? Ma quale? La casa è grande e le camere dei ragazzi più o meno sempre libere.  Sono passati molti anni  e tante cose sono accadute nel frattempo.  Non nutre rancori o rimpianti. E’ solo a disagio, col cuore in subbuglio e gli occhi a rivedere scene accadute, stile trailer di un film.  Piccolo particolare, il film racconta la storia della sua vita. Il pensiero che la richiesta nasconda  il tentativo di un riavvicinamento non la sfiora – anzi, forse la sfiora solo un attimo e poi si dilegua – che davvero è un’ipotesi non calcolata e non calcolabile. Impossibile però frenare il desiderio di farsi trovare impeccabile, dentro e fuori.  E’ il momento di qualche acquisto modaiolo e di una nuotata in più in piscina. Ha due settimane di tempo  per organizzarsi e provvedere. Anche per ripassare la regola che vale sempre:  illuminare lo sguardo, allenare i sorrisi

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