Eliminare il superfluo. Riordinare. Riorganizzare. Erano punti salienti della lista di buoni propositi stilata ad inizio anno. Oggi Lea, risoluta, si è messa all’opera. Armadi, cassetti, mensole, scaffali: con pazienza e metodo nulla è sfuggito al suo occhio critico e attento. Abbigliamento e accessori, suppellettili varie, oggetti. Di quante cose inutilizzate e inutili ci circondiamo?!? Occorre sfoltire, smaltire, eliminare, lasciar andare, crearsi attorno nuovo spazio vitale. Si è organizzata con capaci contenitori ed enormi borse. Ha già anche individuato i destinatari del risultato del suo riordino: a un’associazione benefica andranno abiti e affini; la scuola elementare che frequentavano i suoi figli accoglierà invece l’oggettistica che sarà destinata ad implementare l’offerta della prossima vendita di beneficenza. Occorre una buona dose di coraggio per disfarsi di ciò che ci è stato accanto giorno dopo giorno, a suo modo, nel suo tempo. Lea non ha ceduto alla tentazione del “ci ripenso”, fatta eccezione per un maglione non più utilizzato da anni ma del quale proprio non è riuscita a disfarsi. Lo terrà: le ricorda un giorno particolare e ancora le pare conservi uno speciale profumo. Quasi un miracolo; forse – soltanto – una colorata magia.