Una serata nata per caso. Lea aveva invitato a cena un paio di amiche; un’occasione senza formalità e doveri, giusto per stare un po’ insieme e chiacchierare del mondo e della vita. Portate chi volete, aveva detto; così, per dire. Le sue amiche invece hanno pensato che estendere l’invito  avrebbe davvero movimentato l’incontro. Così, a casa di una stupefatta Lea,  si sono presentati anche un ragazzo dell’età dei suoi figli vicino di casa di un’amica,  un quarantenne di bell’aspetto collega dell’altra amica e una deliziosa signora  conosciuta e frequentata in palestra. Sei persone in tutto, perché il tavolo di Lea accoglie quel numero massimo di commensali. Presentazioni, imbarazzi reciproci, convenevoli di rito. E poi, come per magia, la serata è decollata grazie ad un amalgama di presenze che neppure uno studio accurato avrebbe potuto così ben realizzare. Lea è un’ospite capace e alle sue cene, si sa, il cibo è sempre semplice ma curato e abbondante.  E  tra un antipasto e una vellutata, tra un pollo al sesamo e mele cotte con gelato, la cena  è stata un successo. Condita da risate e  valanghe di parole:  letture, film, attualità, piccoli assaggi del quotidiano di ciascuno. Una colonna sonora coinvolgente e interessante. Una serata da appuntare in agenda alla voce “cose belle”.

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