L’idea di pranzare o cenare in terrazza non l’ha sfiorata mai. All’ora di pranzo c’è tanto sole e troppo caldo; la sera, a cena, un popolo girovago di zanzare è in agguato. Lea, in ogni caso, preferisce consumare i pasti all’interno anche se quello che pomposamente definisce terrazza – un balconcino quadrato di tre metri per tre – è davvero un posticino che ama. La tenda parasole, le piante rampicanti, i piccoli sempreverdi, un tavolino tondo di metallo, le seggiole in midollino. Quando il pomeriggio si fa tardo però, la luce è perfetta e il clima, gradevole. E’ quello il momento in cui ama restare all’aperto, con un libro, un giornale, una bibita, senza telefono, senza connessioni. Si porta invece il solito quaderno magico e scrive, appunta, elenca. Oppure, più spesso, lascia vagare lo sguardo e la mente. E’ un momento rilassante, particolare. Non la distraggono i rumori e le voci in strada, che, anzi, creano un piacevole sottofondo. Lea s’immerge in pensieri positivi: almeno in quelle brevi pause non ci deve essere posto per problemi e ansie. La sua occupazione preferita però è tuffarsi in una rivista specializzata nel settore viaggi alla quale è abbonata da anni; bella da sfogliare, interessante da leggere. Lea programma vacanze che forse non farà mai, progetta escursioni, ammira panorami mozzafiato. Ossigena la fantasia, rinfranca lo spirito.

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