Piove; per essere più precisi, diluvia. L’estate ha appena ceduto il passo alla stagione autunnale che già il mondo si traveste: cielo grigio, foglie gialle, umori malinconici. Lea, meteoropatica all’ennesima potenza, patisce questo cambio di scena. E’ svogliata, umorale, triste. Eppure settembre segna l’inizio di un periodo di progetti e iniziative allettanti: una nuova collaborazione con una casa editrice, un corso di portoghese, una tre giorni a Parigi a seguire un congresso. Niente da fare. Il grigio oggi prevale, dentro e fuori. Prima che l’apatia la abbatta senza pietà, corre ai ripari. A chi ci si rivolge quando la terra trema e il pensiero vacilla? Alle amiche del cuore, naturalmente. Ne contatta un paio, quelle alle quali è legata da un’amicizia che non richiede troppe spiegazioni. Si ritrovano in un bar del centro, davanti ad una fetta di crostata alla marmellata d’arancia e miele e ad un tè aromatizzato. Si aprono le danze. Ognuna di loro vuota il sacco di malinconie e problemi, ma come per miracolo, a voce alta, ogni guaio si minimizza e rivela un lato inatteso, più leggero, quasi ironico, allegro. Come se tutte le medaglie dei malumori mostrino in un istante l’altra faccia. E’ il magico potere della condivisione, della solidarietà, dei pensieri che diventano parole. E’ la forza incredibile dell’amicizia.

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