E’ sopravvissuta alla neve e al ghiaccio sull’asfalto, a spericolate e comiche corse per acchiappare un treno all’ultimo minuto, a scale salite e scese volando perché la fretta è spesso padrona del suo tempo. Nulla, non una scivolata, mai una caduta. E poi, qualche giorno fa, Lea ha incontrato sulla sua strada un sasso, un piccolo, innocuo, banale sasso e ha poggiato male – molto male – il piede sinistro. Risultato: slogatura della caviglia. Subito pareva un incidente di poco conto; la sera però il dolore si era fatto più intenso e pulsante e aveva iniziato a zoppicare. Visita medica, lastra ed ecografia hanno poi confermato l’autodiagnosi. Niente di grave, per carità: qualche giorno di riposo e un’accurata fasciatura dovrebbero risolvere in fretta il problema. Così Lea si ritrova, suo malgrado, a sagomare poltrona e divano, a leggere con avidità libri e riviste, a ingurgitare scorpacciate di tv. Delle maratone televisive cui si sottopone, non va molto fiera ma è innegabile che siano un efficace diversivo e una valida compagnia. Film, serie, talk show, documentari, persino un programma di cucina e il Festival della canzone. Non si è negata nulla. Adesso però la noia da inattività forzata comincia a prendere il sopravvento. Lea scalpita ed è un paradosso perfetto.

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