Anche le feste pasquali sono scivolate via. Lea è appena tornata dal mare, riposata, ritemprata, serena. Un gruppo di amici l’ha invitata a trascorrere qualche giorno sulla riviera ligure di levante e ha accettato senza esitazioni. Sole caldo e un accenno di vento hanno incorniciato la vacanza: un mosaico di buon cibo, passeggiate, musica, letture e chiacchiere. Il protagonista assoluto però – oltre all’azzurro sullo sfondo – è stato un minuscolo terrazzo fiorito che l’ha accolta come un abbraccio affettuoso. Un luogo magico a ogni ora, sia la mattina appena alzata, sia la sera prima di andare a letto. Sente ancora il profumo della crema solare, della focaccia dolce, del tè agli agrumi, del mare. Domani arriveranno i ragazzi e, con loro, quella piacevole confusione che spesso le manca. Si fermeranno una decina di giorni e già sa che saranno pieni, intensi, colorati. Tante cose da fare e da dire, da raccontare, da chiedere. Non vede l’ora. Adesso svuoterà il borsone e archivierà questo gradevole assaggio di vacanza; ha solo bisogno di una doccia calda e di una cena leggera. Con calma però e più tardi. Rilassata, socchiude – solo un attimo – gli occhi e si addormenta in poltrona, le chiavi dell’auto ancora in mano.