Curiosare nei negozi dei rigattieri o girovagare tra le bancarelle che propongono oggetti vintage, è affascinante. Difficile che Lea acquisti qualcosa, nonostante la tentazione sia sempre forte.
Ha anche un debole per le vecchie librerie.  Ama l’atmosfera polverosa che si respira in quei negozi, l’odore dei libri antichi, vissuti, con le copertine consumate e le pagine ingiallite. Ogni libro – allineato con cura sugli scaffali di legno – ha la sua storia, il suo profumo, una sua vita.
Ce n’è una nella sua città, alla quale è affezionata: entra spesso, anche solo per dare un’occhiata e salutare la proprietaria. Si chiede sempre come possa sopravvivere oggi un’attività così particolare e spesso le capita di pensare che, prima o poi, svoltando l’angolo della via, troverà la serranda abbassata.
Eppure, a dispetto di ogni modernità, il negozio resiste.
Accanto a vecchi volumi e raccolte di manoscritti, qualche settimana fa ha scovato una serie di riproduzioni dei testi originali di alcune liriche di Leopardi, vergate a mano dal poeta e corrette più volte per arrivare alla perfezione con la quale le abbiamo conosciute.
Non erano troppo costose e ne ha acquistato un paio: i suoi versi preferiti.  Pensa di appenderle nello studio. Immagina una cornice moderna, importante, color argento satinato, che contrasti col blu pallido del cartoncino su cui sono state fotografate le poesie. Come spesso accade, si è concessa un regalo imprevisto e imprevedibile. E’ soddisfatta. Quasi felice.

Share This
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: