Fossi un inventore, costruirei un arnese per rallentare i pensieri molesti. Perché i pensieri spiacevoli, quelli seccanti, insistenti, importuni, corrono veloci uno accanto all’altro, s’incolonnano nella mente, s’attorcigliano in spirali vorticose, mai stanchi. Io invece vorrei farli riposare in un cassetto, decantare, sfumare, assopire. Se ne potrebbe estrarre uno alla volta e occuparsene con calma, se proprio necessario. Il sonno sarebbe più sereno, la giornata, migliore; il cielo, più azzurro.

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