Ho incontrato un’amica che non vedevo da tempo; ho chiesto notizie della sua famiglia, dei fratelli, della mamma. La salute, i nipoti, le vacanze, gli interessi che riempiono la sua giornata da quando ha terminato di lavorare: ne abbiamo chiacchierato con piacere. E’ una donna attiva – una ragazza, direi io – positiva, energica. Poi, gli occhi velati, mi ha raccontato che la sua mamma, anziana ma non troppo, si sta lasciando un po’ andare. Ha problemi a camminare e non li affronta con lo spirito giusto. Non li affronta proprio. Non esce, s’intristisce, ha un no per ogni proposta. La ricordo come una bella donna, curatissima ed elegante, sempre sorridente e con una gran voglia di vivere. Proprio non riesco ad immaginarla triste, immalinconita. Che peccato. I genitori, i nostri cari, dovrebbero poter invecchiare in allegria. Hanno dato tanto, ci hanno dato tanto; ora dovrebbero poter affrontare e cavalcare il loro tempo con la serenità che meritano. E vorremmo proteggerli, proprio come hanno fatto loro con noi, bambini. Perché, inevitabilmente, ora i ruoli s’ invertono e tocca a noi avere cura di loro. Lo facciamo con piacere, senza sforzo, senza fatica, ma vorremmo vederli sempre col sorriso o la risata pronta. Ci aiuterebbe a sentirci meno in colpa per non riuscire a fermare il loro tempo e farne un girotondo, una filastrocca, una canzone…