Sarà il tempo che scorre, sarà quel discreto benessere che – grazie al cielo – ci consente un soddisfacente quotidiano, o sarà un non so che non meglio definito e definibile, ma a Natale ci si accorge di desiderare di meno i regali, le cose.
Doni e oggetti sono sempre graditi, ci mancherebbe; ancor più se realizzano un desiderio a cui forse non concederemmo spazio e fantasia.
Però mi accorgo che in questo periodo più che in altri, abbiamo bisogno di persone e di parole.  Persone care accanto, amici vicini che si stringono o amici lontani che tornano; parole dedicate, parole sussurrate, parole gentili, parole sincere.
Una telefonata inattesa o un messaggio pensato per noi che abbia il tono giusto, gli aggettivi appropriati, quelli che accarezzano e rigenerano.  Anche una musica ascoltata per caso, una lettura, una canzone che sfiori le corde più intime, sono doni inattesi e preziosi, unici.
Se ci accade di incrociarli lungo le strade di queste feste,  catturiamoli e portiamoli con noi.
Lasciamoci avvolgere, proteggere, amare. Da persone e parole.

 

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