di Omar Khayyâm – Einaudi Editore
O cuore, fà conto d’avere tutte le cose del mondo
Fà conto che tutto ti sia giardino delizioso di verde
E tu su quell’erba verde fà conto d’esser rugiada
Gocciata colà nella notte, e al sorger dell’alba svanita.
Felice colui che in questo mondo libero visse,
Libero e sempre contento di quel che Dio donava, visse.
Da questo soffio di vita seppe trar lieto profitto,
In libertà gioiosa, semplice amore, vino puro, visse.
Questa famosa raccolta poetica non cessa di sedurre da quasi un millennio con la sua dolcezza, la sua gioia, la sua tristezza. Il persiano Omar Khayyâm ha consegnato il suo nome e la sua esperienza profonda della vita, a questo manipolo di fuggevoli impressioni liriche, di annotazioni d’un razionalismo pessimistico, come vogliono alcuni, o d’una misticità esoterica, come sostengono altri.
Un canto, la cui immediatezza e altissima liricità si esprimono nell’obbligata brevità della quartina.
(dalla quarta di copertina)
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