Lea ha un’amica speciale, un’alleata, una compagna insostituibile: la sua preziosa agenda. Sul tavolino accanto al suo letto accoglie, da sempre, i progetti, gli impegni, le scadenze di tutto l’anno. Ha una custodia di pelle nera vissuta il giusto, le pagine settimanali, un corredo di foglietti colorati per gli appunti e gli elenchi,  comode tasche laterali: è elegante e sobria.  Non la porta mai con sé;  durante il giorno è stata da tempo soppiantata – per ragioni di praticità – dal cellulare e dalle sue applicazioni, utili ed efficaci.  Alla compilazione dell’agenda Lea si dedica la sera, prima di dormire.  Scrive, spunta, ha soprattutto bisogno di scorrere gli impegni previsti per l’indomani e per i giorni a venire per fotografare la settimana e tenerla mentalmente sott’occhio. Da tempo però ha anche preso l’abitudine di annotare a fine giornata un evento, un fatto, un’occasione felice.  Anche una piccola cosa, un complimento ricevuto, un incontro speciale, un acquisto azzeccato. Forse un’ingenuità: ma appuntare giorno dopo giorno qualcosa di bello, di sereno, di allegro, le regala una sensazione piacevole, rinfrancante:  un’immagine cristallizzata da rivedere e ricordare.  Scorrere a ritroso l’agenda è come salire su una giostra colorata per un giro spensierato e veloce. Prima del sonno, prima di domani.

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